13 giugno 2006

Una blogger cieca tra i cittadini di Tocque-Ville

E' arrivato il momento di dirlo e finalmente lo dico: Perla è cieca! Ma sì!
Una talpa un poco folle che da vent'anni sfida le leggi della gravità camminando sul filo della vita completamente bendata. Perla non vede da qui a lì ma non per questo si è mai sentita smarrita. Oddìo, in verità, all'inizio qualche problema e un certo disorientamento spirituale e materiale l'avevano sopraffatta. Tristi riflessioni sulle limitazioni delle sue libertà le avevano occupato la mente. Una stupidissima retinite sarebbe potuta riuscire dove il piccolo mondo che circondava Perla aveva fallito? Quel mondo l'aveva costantemente viziata, soffocandola col troppo affetto e, solo grazie al suo carattere poco docile, Perla era riuscita a conquistare precocemente libertà e indipendenza. Ora però era impossibile ribellarsi a una nemica che era dentro di lei: una rétina entrata in sciopero selvaggio e non più disposta a svolgere il suo abituale e prezioso lavoro. Che fare? Tutto tranne che piangersi addosso! Mentre buttava nella pattumiera i medici e le loro inutili medicine, Perla prendeva atto che solo un armistizio con la nemica cecità le avrebbe permesso di riprogettare la sua vita. Aver imparato presto a camminare da sola era un ottimo punto di forza, che, unito alla rete di affetti di ogni genere e a una certa dose di incoscienza, le avrebbe permesso di affrontare, da sola e ad "occhi bendati", un percorso a ostacoli che, fino ad allora, non avrebbe mai creduto di dover conoscere e di poter superare. Lei, che aveva sempre vissuto in provincia, imparava perciò a conoscere Torino, rifiutando l'aiuto di chiunque, persino quello più amorevolmente e reiteratamente offertole dall'iper-protettivo marito. Bisognava stringere i denti, affrontare una dimensione parallela e sconosciuta e trarre il meglio da quelle pochissime opportunità che lo Stato le offriva. Il meglio era arrivato, dopo mesi di frequenza di un corso (mesi che non si possono raccontare), ed era la riconquista dell'autonomia economica attraverso l'assunzione presso una banca! Lasciata la provincia Perla si trasferiva definitivamente in città, dove poteva, tra l'altro, intensificare la sua militanza nel partito radicale che allora, a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, ancora si poteva chiamare così. Un giovanissimo Carmelo Palma, vicino di pied-à-terre (vere soffittacce, in realtà) la coinvolse in una attività militante pressochè quotidiana tra i radicali di Torino. Sempre con la benda sugli occhi e megafono alla bocca partecipava a tutte le iniziative tavolinare nelle strade della città. Si trovò a coordinare lei stessa piccoli gruppi di lavoro, club pannelliani, manifestazioni e campagne elettorali che, data l'esiguità dei numeri dei candidati , la vedevano giocoforza presente in ogni tornata elettorale ( video con Perla). Erano quelli anni intensi, divisi tra lavoro, attività sindacale e di partito; anni di grandi incontri, vari amori e grandi scazzi. Perla si era specializzata nell'estorcere denaro, adesioni alle manifestazioni, spazi nei recalcitranti media locali ( video con Perla), ecc.. Una delle sue vittime fu Dario Fo, che con lei, in questo video ripreso da OdeonTv, rivolge un particolare appello all'iscrizione al PR. Ma col tempo Perla finì con non riconoscersi più nelle idee e nelle iniziative pannelliane e lasciò tutto e tutti. In quegli anni aveva incontrato il suo attuale marito e di conseguenza il precedente fortunato matrimonio si era sciolto in un sereno divorzio. Nel 1999 approdò nell'amata e tranquilla Norvegia. Qui, senza aver mosso un dito ma solo grazie all'affettuosa invadenza di una vicina di casa, si vide offrire in dotazione dallo Stato norvegese una megagalattica stazione informatica ad alta tecnologia. Seppur penalizzata dalla pigrizia che le ha impedito di seguire il corso di informatica messole a disposizione, Perla sguazza da anni in internet grazie a questi hardware e software. Infine la simpatica insistenza dello Pseudo Sauro affinché accettasse di riempire questo blog le ha dato l'opportunità di mettersi ancora una volta alla prova. Questo è quanto devo e posso raccontare in questo spazio, sperando che non muti l'atteggiamento dei gentili lettori di questo blog che auspico continuino ad apprezzarmi o disprezzarmi senza farsi condizionare (come non accade a chiunque mi conosca) da questa mia "omerica" particolarità...Ehm...speriamo che Omero non si offenda.
Mille volte grazie a Bisquì per l'aiuto complice di queste ultime settimane! Non perdiamoci di vista, e non dimenticate: always look on the bright side of life!

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