11 aprile 2007

L'emergenza Emergency e i medici in divisa

L’aereo con i 40 italiani che si trovavano in Afghanistan al servizio di Gino Strada sono atterrati da poco a Dubai!

Emergency però non ha lasciato del tutto il Paese, vi continuano a lavorare i volontari afghani.

L’emergenza umanitaria, politica, diplomatica e strategica di questi giorni, causata da questo centrosinistra in collaborazione con l’ong più sponsorizzata e finanziata d’Italia, forse ora rientrerà?

Qui non si vuole raccontare la folle cronaca che ha visto Gino Strada, un cittadino qualunque, meritevole soltanto di aver fatto il medico volontario in un territorio pericoloso (quante migliaia di donne e uomini lo hanno fatto nel totale silenzio, senza essere stati per questo idolatrati da nessuno), sostituirsi alle autorità più alte e alle istituzioni più delicate di due nazioni impegnate in una guerra contro il terrorismo, di cui si è reso, inevitabilmente, sospettabile di complicità.

Quanto è accaduto tra Roma e Kabul porta a molte riflessioni e anche a formulare una speranza: allontanare i civili dai teatri di guerra e inviare i soldati che, in divisa e armati, sanno portare, meglio dei volontari delle ong, assistenza specialistica alle popolazioni e tutto quanto il genio dell’esercito offre anche nella ricostruzione e nella cooperazione.

Chi avesse seguito la puntata di “Porta a Porta” di ieri sera avrà visto e ascoltato Edoardo Crainz, un medico militare che ha scritto un libro sulla sua esperienza in Afghanistan, dove ha curato, da soldato della CIMIC, militari e civili, con professionalità e successo.

Il volontariato che non ha più nulla di volontario, come si può leggere anche in questo articolo, sta costando prezzi che non sono solo quelli economici ma anche quelli politici di cui la collettività non dovrebbe più essere caricata.

Per togliere ai terroristi una fonte di enorme guadagno in termini di finanziamento e di propaganda per le loro attività criminali, per dare alle popolazioni sofferenti un maggiore senso di sicurezza e di protezione, si dovrebbero utilizzare queste donne e questi uomini che, oltre all’affidabilità di chi ha giurato fedeltà, portano la generosità e la professionalità di uomini addestrati ad affrontare i pericoli di un teatro complicato come quello di una guerra.

Nel blog di Bisquì, un blogger che conosce il mondo militare, ho potuto leggere e approfondire notizie sui soldati del CIMIC.

Qui. qui e qui ho trovato molte cose che appena intuivo e che sono invece una realtà importante da sfruttare, come gli alleati anglo-americani fecero, per esempio, durante e dopo la seconda guerra mondiale.

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Tags: Afghanistan, CIMIC, Emergency, Guerra

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