18 gennaio 2006

Piero Fassino, tra realtà e finzione.

Altro giro, altra corsa, altra puntata di "Porta a porta"!! L'ho vista e a ogni intervento di Fassino sentivo rullare i tamburi che in ogni circo che si rispetti accompagnano le mirabolanti acrobazie dell'artista giocoliere. Ero incantata davanti alla tv, ammirata dalla stupefacente maestrìa oratoria con cui Piero si esibiva con totale sprezzo del pericolo, proprio come un vero giocoliere dell'arte della dialettica, cresciuto e ammaestrato nella pluri-blasonata scuola del Pci. Dalla sua bocca uscivano parole come stelle filanti che escano dalla bocca del prestigiatore senza che mai si riesca a svelarne il trucco. Io sotto quei riflettori vedevo unicamente il segretario di un grande partito, onesto, dedito solo alla politica dura e pura, senza collateralismi col mondo degli affari. Un partito altro e distante dalle banche e dalle cooperative rosse (chissà perchè le hanno chiamate così, allora?) costretto a volte ad occuparsi di economia e finanza ma solo per mero dovere istituzionale. Quanto é stato convincente! Quale fulgido esempio di trasparenza e correttezza politica! Un uomo probo a capo di un partito altrettanto probo. Ma quando gli ho sentito dire, per la seconda volta nel giro di una settimana, che lui, non da oggi ma da tempi remoti, si é formato l'opinione che le cooperative non possono più stare sul mercato mantenendo le attuali agevolazioni fiscali , mi sono risvegliata dal mio stato ipnotico. E d'un tratto ho capito che c'era il trucco e che Fassino cercava di farmi credere sul serio di essere disposto a farsi male da solo. Ho provato a ricordare una sola proposta parlamentare, una mozione congressuale, un'uscita pubblica dove i Ds si ponessero questa questione ma niente. Quel che invece ricordavo é la difesa che i disinteressati diessini hanno sempre fatto di quell' altro mastodonte, (esempio di altri scandalosi privilegi) di cui Piero é un "grande tifoso", cioè il sindacato. Allora mi sono riletta questo interessante articolo, questa relazione di maggioranza ulivista, poi gli atti del Senato qui e infine le proposte di legge di Forza Italia e Lega presentate alla Camera sempre al fine di ottenere, udite udite, la pubblicazione dei bilanci della triplice sindacale. (Trovo assurdo che in un Paese civile qualcuno debba sollecitare una legge del genere ma ancora più assurdo é che qualcun'altro si opponga ad essa.) Ora il ddl é di nuovo fermo in commissione e credo che se vincerà il centrosinistra ci rimarrà ad ammuffire ancora a lungo. A questo punto come può il segretario prestigiatore convincermi che un giorno lo vedrò impegnarsi in un'impresa ben più penalizzante e rischiosa per la sua coalizione, nelle vesti del riformatore delle sue care coop rosse? I trucchi di Fassino giocoliere che ho scoperto durante la trasmissione sono stati molti ma, sapete com'é, il ragazzo ha la querela facile e non vorrei... Scherzo, naturalmente, mica sono Berlusconi! P.S.: nel mio precedente post per due giorni é rimasto questo refuso: "le Generali detengono l'8% dell'Unipol". Chiedo scusa.

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