2 febbraio 2006

Cari Riformatori, prego, non esageriamo con la questione di civiltà.

Anche la Camera dei Deputati ha bocciato la mozione dello Sdi sulla presentazione del simbolo della "Rosa nel pugno". Il dibattito si é consumato in pochi minuti e senza tensioni. Eppure, secondo la spropositata drammatizzazione voluta da Marco Pannella, quelle di ieri e di oggi sarebbero dovute essere sedute parlamentari da barricate ostruzionistiche. L'opposizione ci aveva abituati a molto di più per molto meno. Invece i dibattiti nelle due Camere si sono svolti tra assenze in massa in entrambe le coalizioni e tiepidi interventi a sostegno dell'iniziativa boselliana.Ma le ragioni di tutto questo ci sono e si trovano nell'osservazione dei fatti per come realmente sono, fuori dagli infingimenti tipici nel gioco delle parti. a) Ormai é noto a tutti che da parte dell'Unione si guarda a Pannella con pietosa benevolenza ma con anche insofferenza. Tutti preferirebbero potersi giocare la carta Bonino senza dover fare i conti con l'ingombrante Marco. b) Il problema della raccolta firme (dimezzate a 90.000) non impensierisce nessuno, Pannella per primo, il quale é a conoscenza del fatto che sono già state raccolte dalla poderosa organizzazione ulivista. c) Da ciò appare evidente che l'alleanza socialisti-pannelliani non corre nessun rischio. d) Esiste una condivisione generale della riforma elettorale almeno sul numero delle firme da raccogliere. Credo che sia assolutamente corretto stabilire che una formazione politica che non sia in grado di raccogliere neppure 90.000 sostenitori (avrei mantenuto 180.000) alla sua presentazione alle elezioni, debba essere esclusa in partenza. Per troppi anni abbiamo assistito alla proliferazione di piccolissimi partiti e movimenti costituiti in liste dallo 0,001%, spinti esclusivamente dall'ideale del rimborso elettorale. Contro la frammentazione dei partiti, l'ingovernabilità e l'antieconomicità della situazione pre-riforma questo rimane un dispositivo assolutamente efficace. e) La riforma si é focalizzata sui simboli elettorali e non sui candidati e questo ha provocato le proteste della "Rosa nel pugno" che evidentemente ha voluto ignorare la riforma o é stata costretta ad ignorarla a causa della fredda ospitalità della coalizione di centrosinistra. f) Per questa tornata elettorale la legge penalizza (non più di tanto) lo Sdi e ciò che rimane del vecchio Partito Radicale in quanto altri sono confluiti in altre liste rispettando lo spirito della riforma. Quindi é lecito dedurne che non essendo questa una legge che condanna a morte nessuno, il "politico" Pannella avrebbe potuto dimostrare maggior buonsenso senza utilizzare l'arma del ricatto morale e dell'impietosimento che ormai appartengono al passato e all'infanzia della lotta politica. Purtroppo il leader dei pannelliani non sembra essere consapevole del tempo che passa e dei cambiamenti avvenuti nella nostra società, tanto che persiste ogni giorno nella convinzione che quanto avvenne nel 1974 col divorzio o nel '78 con l'aborto si possa ripetere allo stesso modo oggi come se nel mondo politico e nella società attuali esistessero gli stessi rapporti di forza di allora. Sappiamo che l'Unione non perde l'occasione di ribadire che una volta al governo abrogherà tutte le riforme varate dalla Cdl per cui non mi spiego l'accanimento nel voler modificare questa riforma a forza di digiuni quando sarebbe bastato aspettare poche settimane e cancellarla per via parlamentare. Cari Riformatori Liberali, capisco la vostra solidarietà col l'ex vostro "padre politico" ma ,dovendo essere sinceri con voi stessi, ammettete di non condividere questa estremizzazione del confronto politico. Mi spiace riaffermarlo (non ci provo neppure più gusto a ironizzarci sù) ma Pannella é ormai prigioniero di se stesso e del suo mito (falso) che vorrebbe vedere perennemente celebrato dai media nazionali e transnazionali. Queste sono le date che più di tutto provano l'incomprensibilità di questa ultima performance di Pannella: 14 ottobre 2005: la Camera approva la riforma elettorale che dovrà passare al Senato senza nessuna modifica (parola della maggioranza!). 17 novembre 2005: si costituisce la "Rosa nel pugno" nonostante si conoscano già le nuove disposizioni in fatto di raccolta firme. 14 dicembre 2005: il Senato approva il testo della Camera ma tutti ancora tacciono. 22 dicembre 2005: Ciampi firma la legge di riforma elettorale e la Rosa tace. Post ispiratomi da Phastidio -Visitate il blog delle Quote intelligenti ! -Si ricorda ai gentili lettori che Watergate2000 non é più. E' stato sostituito da watergate senza più 2000.

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