7 febbraio 2006

Che ne é stato del fiero spirito del 7 luglio?

"Quando proveranno a cambiare il nostro Paese mostreremo la nostra dignità e con una forza tranquilla esprimeremo i nostri valori che dureranno molto più a lungo dei loro.".
Queste furono le parole più belle, toccanti e colme di orgoglio nazionale che Tony Blair pronunciò all'indomani degli attentati terroristici di Londra.
E a quelle parole fummo tutti quanti noi occidentali ferventi cultori di quegli stessi valori di libertà e di democrazia percorsi dalla stessa ondata di fierezza del popolo anglosassone così duramente colpito. Cos'é cambiato oggi? Perchè nessun primo ministro europeo ci ripete queste frasi rincuoranti mentre gli stessi fanatici di ieri attaccano con smisurata violenza i nostri inderogabili principi di libertà?
Ecco cos'é cambiato: lo scrive The Guardian commentando le manifestazioni di integralisti islamici che si sono svolte a Londra e altrove nel Paese, venerdì scorso: "Da secoli la legge britannica ma non solo é piena di disposizioni che prevedono l'arresto delle persone che minacciano violenza o assassinio in pubblico o che vanno in giro a terrorizzare la gente. Venerdì, durante le manifestazioni che si sono tenute nel Regno Unito, almeno una decina di questi reati sono stati commessi. Un uomo era vestito da attentatore suicida (lo stesso giornale dà oggi la notizia del suo arresto -n.d.P.-); altri portavano cartelli con su scritto: "Massacrare chi insulta l'Islam!" "Maciullare chi prende in giro l'Islam!" "Il Regno Unito pagherà!" "Il 7 luglio é di ritorno!".
Un manifestante portava un cappello con su scritto: " I love Al Qaida". Molte persone coinvolte in marce politiche più pacifiche sono state arrestate per comportamenti meno violenti. Questo Paese ha dunque bisogno di una strategia per contrapporsi a gente come questa. A chi porta quei cartelli, a chi fa quelle minacce non basta dire, come hanno fatto molti ministri laburisti, che le cose sono difficili e dunque bisogna sperare che tutto passi in fretta. Sono successe cose molto gravi nelle manifestazioni di venerdì, queste minacce sono reali, presenti e serie e se i ministri mettono la testa sotto la sabbia rischiano di perdere il controllo della situazione. Chi, durante le manifestazioni, minaccia di uccidere deve rispondere delle sue minacce. Dev'essere arrestato e messo sotto sorveglianza. Chi può essere espulso dev'essere mandato via dal Paese. I razzisti bianchi vengono giustamente arrestati e processati per le loro campagne di odio, i fanatici musulmani devono affrontare la stessa severità per le loro azioni non meno repellenti.
Il nostro é un sistema di vita tollerante dobbiamo difenderlo con forza contro i suoi nemici."
-Traduzione di Davide Carretta.-

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