17 febbraio 2006

Il sondaggio americano: l'ultimo incubo dell'Unione.

Lo ammetto, questo Berlusconi mi sta facendo davvero divertire.
Ha cominciato già nel mese di ottobre, quando una iattante Unione, non so se l'avete presente, proprio quella che ormai aveva la vittoria elettorale in tasca, subì il primo duro colpo.
Il centrosinistra dopo lunghi e dilanianti scontri interni per la divisione dei collegi, delle cariche, delle poltrone e dei rimborsi elettorali, si era avviato trionfante alle mitiche primarie che avrebbero incoronato Prodi leader indiscusso della coalizione!
Che fece allora il premier? Varò alla Camera la riforma elettorale proporzionale rovesciando il tavolo del centrosinistra tanto riccamente apparecchiato. Il voto arrivò giusto due giorni prima che il diligente e ubbidiente popolo della sinistra si mettesse in coda per le primarie più inutili del secolo. Un guaio apocalittico per Prodi e i tanti leader della coalizione! Praticamente era tutto da rifare. Non rimaneva che puntare il massimo sull'ostruzionismo al Senato ma soprattutto parlare agli Italiani di golpe, di Costituzione violata, di un Quirinale che avrebbe respinto la riforma, ecc... Invece la legge passò al Senato identica a come era uscita dalla Camera e a dicembre Ciampi la firmò, attenuando le certezze di Lorsignori che già avevano iniziato a prendere le misure del mobilio dentro le stanze di Palazzo Chigi. Intanto montava il caso delle intercettazioni sulle opa e in coda a una vertigine di indiscrezioni, conversazioni rubate, verbali "sfuggiti" dalle mani dei pm, smentite e fughe di notizie, si inseriva il Giornale con la pubblicazione di una conversazione telefonica a luci rosse, proprio come le cooperative dell'Unipol: "...abbiamo una banca?" chiedeva Piero Fassino al compagno affarista Consorte. Preso con le mani nella marmellata il segretario dei Ds iniziò a balbettare di innocenti tifoserie nei confronti di quel mondo della mutualità benemerita, disinteressata al potere e al denaro, rappresentato dalla Lega delle cooperative.
Sè, sè, commentò il Cav., Fassino la chiami pure tifoseria ma per quello che so non si é affatto limitato a tifare.
Quello che seguì a queste maliziosette considerazioni di Berlusconi meriterebbe di entrare nella storia: per la prima volta qualcuno  tentava di demolire il muro di omertà che per decenni il pci-pds-ds aveva eretto a protezione del malaffare che lo vede da sempre organico alla Lega delle cooperative e del suo impero finanziario.
Un'altra apocalisse per questa sinistra moralmente superiore!
Il Cav. proseguì la sua maratona mediatica tenendo sotto scacco l'Unione e i Ds che non trovarono di meglio se non rifugiarsi nel vittimismo più imbelle.
Intanto, sotto il fuoco incrociato dei media vicini alle sinistre, il leader della Cdl (deposta la metaforica croce del duro lavoro per il bene del Paese) continuò a cantare a squarciagola e come un treno in corsa entrò in tutte le radio e tv elencando, spesso in stile Aiazzone, tutto il buono che la sua maggioranza aveva realizzato per l'Italia e gli Italiani.
E i sondaggi? Quali sondaggi? Quelli che vedevano una irraggiungibile l'Unione in vantaggio di 8, 7, 6, 5 punti sulla cdl?
Falsi, affermò Berlusconi e iniziò a insinuare tra i suoi sostenitori e tra il pubblico il dubbio sulla bontà di questi dati.Dice che ce n'é uno in arrivo dall'America commissionato da FI che smentirà quelli favorevoli all'Unione. Seguono settimane di spallucce da parte dei leader dell'opposizione, con un festival di battute sarcastiche all'indirizzo dell'illuso presidente del consiglio. Prodi e i suoi alleati ostentano sicurezza a oltranza anche dopo l'annuncio trionfale, fatto qualche giorno fa, da Berlusconi del sorpasso della Cdl! Si tratta di pura invenzione, dichiarano gli avversari, non esiste nessun sondaggio americano. Faccia il nome del sondaggista se vuol essere credibile.
Ma Silvio tiene duro, il nome lo farà solo a risultati pubblicati.
E i risultati arrivano: cdl 48,4% - Unione 48,2%!
Nel frattempo però sul tavolo del garante delle comunicazioni sono arrivate montagne di denunce contro Silvio Berlusconi, reo di aver annunciato l'esito dei sondaggi senza averne resa pubblica la fonte. Ma ieri, poche ore dopo questa notizia apparsa su Repubblica a firma Carmelo Lo Papa, si é saputo anche il nome della società che ha elaborato i rilevamenti sulle intenzioni di voto degli Italiani. Ancora ieri mattina però i giornalisti dei maggiori quotidiani italiani, senza che nessuno del centrodestra lo avesse mai citato come autore di nulla, scrivono di aver raggiunto telefonicamente Frank Luntz (il sondaggista repubblicano che avrebbe lavorato con Berlusconi nel 2001) e lo costringono a smentire dagli USA di essere l'autore del sondaggio che il Cavaliere non aveva mai detto di avergli commissionato.
I titoli sono davvero surreali e parlano di rabbia di Luntz, di accuse di Luntz di tradimento degli elettori, di giudizi politici di Luntz con parole e toni degni più di un alleato di Prodi che di un grande manager attento a non perdere la buona reputazione di cui deve godere soprattutto tra i clienti come Silvio Berlusconi.
Oggi finalmente conosciamo la misteriosa società che ha elaborato il sondaggio e un altro incubo sta tormentando le sinistre che per esorcizzarlo non trovano di meglio che delegittimare la Psb Associates, confermando pertanto che anche i sondaggisti, se simpatizzano per loro, godono di una assoluta superiorità morale.
Mancano meno di due mesi al giorno del voto e tra un programma elettorale, un faccia a faccia televisivo, una par condicio asfissiante, un bofonchiamento prodiano, un attacco isterico dalemiano, sono certa che si preparano altri momenti di puro divertimento come questi già vissuti in questi mesi.
 

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