23 settembre 2006

Asilo politico ai gay, tra omofilìa e omofobìa

Detesto cordialmente il Sen. Roberto Calderoli; non condivido affatto i suoi estremismi verbali e le sue intemperanze poco consone ad un rappresentante della Nazione.

Le sue ultime dichiarazioni, stigmatizate dalle associazioni per i diritti dei gay, sono state, ancora una volta, sgradevoli nel tono e nella forma.

In questa occasione però, è triste ammetterlo, non lo si può accusare di aver sollevato un'obiezione del tutto peregrina.

Lo status di rifugiato politico, in effetti, non è mai stato concesso sulla base di un'autocertificazione dei richiedenti, neppure quando si è trattato di cittadini provenienti da zone di guerra.

Questa sentenza del Consiglio di Stato, leggibile qui, può aiutarci a meglio comprendere come può essere complicato, e lo sarà anche per il futuro, il percorso da compiere per ottenere l'asilo politico.

Per la legge ogni persona in fuga dal proprio Paese deve provare di essere stata perseguitata e in pericolo di vita.

Ed è pur vero che qualche volta lo Stato è ricorso a controlli medici per appurare la presenza di segni di torture, denunciati da coloro che cercavano sicurezza nel nostro Paese.

Lo status di rifugiato politico è notoriamente molto ambito in quanto chi lo ottiene gode da subito degli stessi diritti di tutti gli altri cittadini, fino a riconoscimenti come questo.

Nessun immigrato regolare o clandestino regolarizzato potrebbe aspirare a tanto se non risponde a certi precisi requisiti.

Queste elementari considerazioni possono far ritenere quanto una volta ancora la demagogia unionista, prendendo a pretesto e manipolando una normativa europea, ha creato aspettative che saranno deluse tragicamente.

Nella globalizzazione mediatica che il mondo conosce le notizie viaggiano con la velocità della luce e arrivano anche là dove la vita degli omosessuali è ogni giorno in pericolo.

Può essere lecito pensare che sotto quelle dittature comuniste piuttosto che teocratiche si possa rendere l'esistenza dei gay ancora più difficile per impedire loro la ricerca di una salvezza, per quanto tristemente illusoria?

 

Tags: Asilo politico, Gay, Roberto Calderoli, Unione, Normativa europea

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