26 settembre 2006

Eutanasia di uno scandalo politico

Potenza mediatica del centrosinistra!!

Non c'è nulla da fare, per quanto tu li possa cogliere con le mani nella marmellata, da padroni incontrastati e incontrastabili della scena, con un solo gesto e un: "A me gli occhi, please!", riescono magicamente a circondarsi di una coltre impenetrabile di fumo.

Chi si ricorda più del caso Prodi-Tlc-Rovati? Nessuno! Un abracadabra e il caso si è trasformato in una vicenda scabrosa di intercettazioni telefoniche (come scrive Mario Sechi), venute alla luce proditoriamente solo in questi giorni per scalzare dalle prime pagine persino il ricordo delle prossime audizioni del "premier" nei due rami del Parlamento.

E allora via con proposte di legge, con dibattiti parlamentari, con gustosi contrasti all'interno della maggioranza e del suo teatrino, tutto pur di non parlare di Palazzo Chigi e del piano di gestione della Telecom.

E se le intercettazioni da sole non bastassero? Pronto un altro di quei temi che dilaniano il centrodestra e l'opinione pubblica più sensibile e accorta, cioè l'eutanasia. Il toccante appello del buon Welby era lì pronto nel cassetto, bisognava solo dargli il miglior lancio possibile, farlo partire dal "trampolino" più alto. L'efficientissima cintura di trasmissione di tutti i rapporti fra le istituzioni in mano a un unico centro di potere con sede nell'Unione, ha trovato il soldato Napolitano pronto a fare la sua parte. Il Presidente della Repubblica è uso a interferire col Parlamento dettandogli l'agenda e lo ha fatto anche questa volta. Di tanti drammatici appelli e dolorose suppliche che il popolo italiano gli rivolge ogni giorno, questo di certo avrebbe avuto maggiori potenzialità di essere raccolto dal mondo politico.

Una breve ma incisiva dichiarazione mattutina dal Quirinale e il conformismo della sinistra giornalaia faceva il resto.

Vi sembra cinismo questo? Lo è, infatti. Perchè l'estemporaneità strumentale del dibattito lascerà ancora una volta il tempo che trova e, una volta di più, un liberale si sentirà frustrato dalla sterilità e dall'inutilità dello scontro messo ad arte all'ordine del giorno.

Purtroppo nessuna delle due coalizioni ha nel suo programma il riconoscimento del diritto all'eutanasia! Nessuno si prenderà mai la responsabilità di concedere per legge ciò che già esiste di fatto, la libertà della persona di decidere di porre fine a una non vita con una morte vera e liberatrice.

Intanto, salvo rare eccezioni come quella de Il Giornale, nessuno associa più il nome del Presidente del Consiglio alla Telecom, mentre di ora in ora Guido Rossi e compagni si prodigano nel rappresentare un'azienda sana e in ripresa, tutto per rendere molto meno ardua la posizione del Governo quando dovrà giustificarsi sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, nei giorni prossimi.

 

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