12 ottobre 2006

Comunisti dentro...le tv

Ovvero come ti distruggo Silvio Berlusconi, rafforzo il potere unionista in Rai e ripago dei suoi servigi l’amico sodale Carlo De Benedetti.

Oggi il Ministro delle Telecomunicazioni, il margheritino Gentiloni, ha presentato il DDL di riforma della Gasparri.

In pochi minuti la Margherita più rossa mai vista in natura ma stupefacentemente sbocciata a Palazzo Chigi, per bocca di uno dei suoi più larghi petali, ci ha presentato una riforma delle telecomunicazioni che farebbe arrossire i peggio conservatori comunisti cinesi.

Dopo molte ricerche sulle infinite riforme stataliste attuate da tutti i Governi in materia di tlc, dal 1993 al 2001, mi sono soffermata su questo editoriale di Oscar Giannino dove, già da ieri, l’opinionista (da tempo non lo leggevo così lucido e "preveggente") descrive dettagliatamente quanto il DDL di questo Governo si prefigge a breve termine.

Le mani tese all’opposizione, tanto sbandierate oggi, sono pronte a chiudersi per impugnare l’arma del ricatto puntata alla tempia del leader della Cdl.

E’ impressionante assistere a una furia statalista così potente che non solo travolgerà e casserà i primi tentativi fatti dal precedente governo di privatizzare la Rai, ma arriverà persino ad impadronirsi dell’Auditel per il controllo del quale istituirà l’ennesimo baraccone di “garanti” tanto cari alle sinistre.

Imperdibile Oscar Giannino.

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