7 ottobre 2006

L'Antonio furioso

Come può una superstar come Di Pietro, l'idolo delle folle ai tempi "Mani pulite", sempre in tour per l'Italia e per l'estero con la sua "compagnia di giro", tra psicologi di sostegno e traduttori dal dipietrese verso le altre lingue, italiana compresa, rassegnarsi ruolo di grigio Ministro delle Infrastrutture?

Un divo internazionale mica può abdicare così alla fama?

Se almeno, si sarà detto, gli avessero dato la parte in commedia che gli spettava, quella di Guardasigilli! E invece niente. Il Ministero della Giustizia lo vanno a dare a un democristo come Clemente Mastella, sfuggito alla scure giustizialista del nostro eroe non si sa bene per quale miracolosa intercessione di chissà quale santo di Nusco o di Ceppaloni.

Nessuno nega che Infrastrutture o Lavori Pubblici siano pur sempre ministeri delicati ove, da decenni, si intrecciano interessi politici con quelli affaristici, notissimi al Di Pietro che su di essi ha fondato le sue fortune e la sua carriera.

E una riprova che quella carriera gli è rimasta nel sangue si è avuta qualche giorno fa, davanti alla commissione parlamentare, durante la sua relazione su Autostrade, quando è inciampato in questa stravagante affermazione: "...io faccio il ministro perchè devo far rispettare la legge!".

Altro che separazione delle carriere tra magistratura giudicante e quella inquirente! Per Antonio Di Pietro non esiste neppure separazione di ruoli tra chi propone e redige le leggi e chi dovrebbe limitarsi a farle rispettare. Non rimane che prendere atto della confusione dipetresca tra la sua precedente funzione all'interno dell'Ordine Giudiziario e l'attuale di rappresentante del Potere esecutivo.

Ma tornando alla furia di Tonino e a Mastella, suo rivale nei panni di un ministro senza arte nè parte, viene quasi automatico riproporre questo video di "Striscia la notizia" che oggi riacquista una sua speciale attualità. Clickando il link potrete godervi un Di Pietro furioso contro l'odiato Berlusconi, la stessa foga, un pò arruffata, se la merita di certo l'ancor più odiato Mastella...almeno oggi.

Un weekend col sindaco di TV

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