30 ottobre 2006

Mister Magoo a Palazzo Chigi

Non credete anche voi che Romano Prodi sia un cartoon che non fa ridere? Un Mister Magoo in tutto e per tutto, irremovibile, incosciente e testardo nella sua ostinazione a voler ignorare la realtà che lo circonda.

Avete presente il simpaticissimo mr. Magoo del disegno animato? Quel vecchietto fortemente miope che però rifiuta di indossare gli occhiali e, con serafico sorriso, si caccia nei pericoli mortali senza mai averne la percezione?

Bè, tutta la biografia del grande burocrate bolognese sembra scritta dai cartoonist americani creatori di quel personaggio del fortunatissimo fantasy.

Da sempre Romano Prodi pedala sul precipizio delle istituzioni e della politica convinto di stare sulla pista ciclabile di un bellissimo parco padano.

Qualche esempio? Il primo che viene alla mente riguarda i tragici giorni del rapimento Moro: l’Italia era sprofondata nell’angoscia e nel terrore, mentre il mr. Magoo giocava coi piattini e scriveva su biglietti nomi da cardiopalma, costringendo i Moro, l’esercito, i servizi, il governo a correre a Gradoli, tutti animati dalla speranza poi delusa dal nulla di fatto.

Chiunque sarebbe stato inquisito per questo inaudito comportamento ma non il fortunato Magoo padano, lasciato tranquillo nell’incoscienza della sua miopìa mentale.

Fantastici sono stati i suoi anni da presidente dell’Iri! Accadde di tutto! Si svendettero aziende dello Stato a due lire per compiacere amici e parenti. Si pagarono tangenti, si riunirono consigli dei ministri contro di lui; venne sfiduciato dai suoi stessi collaboratori, si mossero eserciti di imprenditori, avvocati, magistrati in una bolgia di valutazioni, svalutazioni e rivalutazioni delle proprietà del contribuente, senza che il perenne sorriso di Prodi si rannuvolasse un pò.

Divampò “mani pulite”, il sorrisone prodiano fu messo a dura prova, ma solo per poco, perchè venne anche questa volta graziato! Fu proprio l’implacabile giustiziere Di Pietro a scioglierlo da ogni sospetto, mandandolo a casa sereno mentre altri si suicidavano in carcere o nelle proprie stanze.

Grazie a questi e ad altri “meriti” divenne Presidente del Consiglio di un Governo incapace e complottista. Subì lo sgambetto dai suoi stessi compagni, prima di riuscire a farne qualcuno lui. Ma neppure questa volta cadde! Fu anzi catapultato a Bruxelles col massimo incarico: Presidente della Commissione UE!

A questo punto diventa quasi inutile, (non che non lo sia stato anche prima per la maggior parte degli informati lettori) raccontare come mr. Magoo attraversò i quattro anni da leader dell’Unione. Sintetizzando si può dire che passò indenne scandali finanziari, attacchi feroci dalla stampa internazionale, guerra in Iraq, disastro dell’euro, sconfitte referendarie sulla Costituzione nata morta e accidenti vari allargati a 25 nazioni aderenti all’UE.

Ce ne sarebbe stato abbastanza per demolire la carriera politica di chiunque, ma non quella di Prodi, pronta a essere rilanciata come se niente fosse (tra acrobazie e funambolismi di sigle e di alleanze ogni giorno più fantasiose), dagli stessi alleati che lo avevano tradito pochi anni prima.

Nonostante il voto contrario degli Italiani è entrato a Palazzo Chigi convinto di essere il leader della compagine di governo che lo schifa!

Come si sa non è neppure precipitato nel baratro dello scandalo Telekom Serbia di cui non vide mai nulla pur essendo il principale referente dell’affair.

Da vero personaggio di fantasia non si è accorto neppure di aver dolosamente e pericolosamente interferito sui piani aziendali della Telecom Italia e si è scansato da ogni accusa relativa con grande velocità.

Il Paese è in rivolta, ma l’unico a non accorgersene è lui. Ride e scherza mentre la canea degli opinionisti si alza prefigurando il dopo Governo Prodi. Ma che fa? Nulla sta avvenendo per l’ottuso mister Magoo che ilare procede tra le frane della sua maggioranza promettendo al mondo cinque anni di Governo stabile e incredibilmente sexy!

L'analisi di Parbleu!

Tags: Politica, Romano Prodi, Mister Magoo, IRI, Unione Europea, Palazzo Chigi

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