10 gennaio 2007

Quando la terra non girava

Col caso Wielgus finalmente il mondo scopre che essere stati al soldo dei criminali comunisti è una vergogna.

“...Quando la terra non girava...” fa dire Pirandello al suo meraviglioso Mattia Pascal, surreale geocentrista. “E dàlli! Ma la terra ha sempre girato!” gli fa rispondere dal povero don Pellegrinotto. Però ancora insiste Mattia Pascal: “Non è vero. L’uomo non lo sapeva, e dunque era come se non girasse...Copernico, Copernico ha rovinato l’umanità...”.

Che si chiami Benedetto XVI il nuovo Copernico che, con intenzionalità o meno, ha comunque “messo in moto” la questione etica anche per i collaborazionisti del comunismo?

I Polacchi e gli altri popoli schiacciati per decenni dall’oppressione totalitaria della falce e martello vedranno universalmente riconosciuta la loro condizione di martiri, così come è stato per le vittime del nazismo e del fascismo, da circa sessant’anni?

Fosse vero! Fosse come scrive qui Pierluigi Battista!

Questo Papa non è certo l’iniziatore della grande revisione storica del regime sovietico, che da anni è in atto in tutti i Paesi dell’ex URSS, ma ha il merito di essere un Capo di Stato che ha favorito questo processo di conoscenza.

Un revisionismo, manco a dirlo, ignorato dai massmedia italiani, troppo occupati a blandire e a collaborare coi socialcomunisti nostrani, paradossalmente oggi al potere.

Scontatamente e tristemente il clamore suscitato dalla vicenda del vescovo polacco, spia della SB, per la grande macchina mediatica del regime italiota, non ha rappresentato l’occasione per aprire un grande dibattito sulle persecuzioni compiute dalla dittatura del radioso sol dell’avvenire.

D’altronde è noto che gli archivi segreti dei soviet possono disturbare i sonni di tanti emuli di Lenin e di Stalin, che oggi occupano i vertici delle istituzioni italiane.

Anche se troppo parzialmente, proprio dagli archivi segreti di tanti Stati, profondamente feriti e pertanto tutt’ora politicamente e socialmente disorientati, emergono nomi e circostanze che raccontano di quanto implacabile sia stato quel regime.

“Per non dimenticare, affinché questi orrori non abbiano più a ripetersi” ci hanno gridato e per anni ancora ci grideranno, fino a sfinirci, gli antifascisti di carriera che si sono alternati su tutte le migliaia di pulpiti, eretti per scagliarsi contro una sola dittatura e per assolvere ed esaltare quest’altra.

Nessuno può voler dimenticare le immagini e le testimonianze delle atrocità commesse dal nazismo e dal fascismo, ma neppure può voler ignorare quelle commesse dall’imperialismo espansionista del Cremlino, che coi cingoli dell’Armata Rossa ha schiacciato milioni di innocenti e la cui polizia segreta ha ucciso, vessato e torturato per decenni un numero incalcolabile di persone.

“...affinchè questi orrori non abbiano più a ripetersi!”, eh già...

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