5 febbraio 2007

L'ultima chiave di ricerca

Jim Gray è scomparso nell'oceano al largo di San Francisco.

E’ incredibile e doloroso a dirsi eppure l'uomo che ha creato Google non è più rintracciabile!

Se esistesse una legge del contrappasso anche per i benemeriti dell'umanità e non solo per i reietti, Gray ne sarebbe stato, per quanto è dato sapere fino ad ora, colpito tragicamente.

In questi giorni il suo motore di ricerca di parole e di immagini lo sta "affannosamente" cercando ma senza ottenere il successo di cui tutti noi utenti di Internet gli siamo quotidianamente debitori.

Qualcuno ha scritto che forse Jim aveva deciso di disperdere se stesso tra gli abissi del mare, insieme alle ceneri di sua madre ma, tuttavia, qualunque sia la ragione della sua scomparsa (che, fortemente ancora speriamo temporanea), questo episodio della cronaca di oggi sembra uscito dalla magica fantasia di Omero e da quella, se pur non altrettanto straordinaria, non meno affascinante di Arthur C. Clarke.

Le due odissee (una sofferta tra la terra e il mare, l'altra tra lo spazio e il tempo infiniti) sembrano fondersi in quello che si teme leggere come l'ultimo capitolo della vita di Jim Gray, il navigatore senza navi nè navicelle, che, governando solo una tastiera e un topolino elettronici, ha esplorato e amplificato un altro mondo in un'altra dimensione ulteriore, quella virtuale.

Un navigatore, un ricercatore, un viaggiatore, un formidabile internauta sicuro di ciò che creava grazie alla mente del grande genio informatico che è sempre stato.

Ma l’uomo che domenica scorsa è naufragato nelle acque della California ha davvero scelto un naufragio con la sua barca, dopo essersi smarrito già nella sua inesplorabile anima?

Proprio Gray? Colui che, a suo modo, rappresenta un mito per come, con le sue mappe e le sue coordinate sicure, ci preserva ogni giorno dall’annegare nell’immenso oceano cibernetico, tra gli arcipelaghi del web.

Se dopo mille esperienze di viaggio, Ulisse riapproda sempre nel grembo della sua Itaca e Bowman, il comandante della Discovery, ineluttabilmente, riapproda nel grembo materno, in un eterno ripartire verso la ricerca e la conoscenza, che sono il grande motore che muove e promuove l’evoluzione umana, allora, anche se non saprei bene spiegare perchè la scomparsa di Jim Gray mi abbia suggerito tutto questo, spero nel suo ritorno nel grembo della rassicurante terra, sano e salvo.

A meno che per Jim questo non dovesse essere l'ultimo viaggio segreto, dal quale non desidera più tornare.

 

Tags: Jim Gray, Google, Odissea

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