
Questo simpatico signore si chiama Steinar Larsen ed è  il titolare del 
Museo dello stoccafisso di 
Å (si chiama così), un piccolissimo centro  nell’altrettanto piccola isola di flakstad, nell’arcipelago delle  Lofoten. E’ un ex esportatore di merluzzo secco, attività che ha  lasciato in mano al figlio per dedicarsi esclusivamente al suo museo e ai  numerosi turisti che ogni anno visitano il Norland. Steinar  parla bene molte lingue e, un pò in italiano e un pò in norvegese,     da qualche  anno conversavo con lui per telefono parlando anche di...  stoccafisso. Inevitabilmente, durante i nostri non frequentissimi  dialoghi, purtroppo dovevo ascoltare le sue amarissime riflessioni su quanto i  suoi colleghi esportatori del prezioso prodotto, dovevano subire in Italia.   Mi  raccontava di tir che cadevano nelle mani armate da pistole di una banda di  rapinatori implacabilmente in agguato sull’autostrada  nei dintorni di Napoli.
Non si dava pace al pensiero che questo clima di terrore  perdurasse ormai da una ventina d’anni e la polizia italiana non fosse mai  riuscita a sgominare la banda dei rapinatori. Assommando il valore di ogni carico che veniva  sequestrato dai banditi,  i danni subiti dall’industria principale delle Lofoten  appaiono incalcolabili, al punto che nessuna assicurazione era più disposta a  coprire i viaggi dei camionisti per il tratto stradale del centro-sud  italiano. Dopo un servizio molto duro del tg norvegese  sull’argomento, decisi di scrivere 
questo post e mi piace pensare che portò  fortuna sia alla polizia italiana che ai nostri fornitori di pesce, visto che due mesi  dopo, la banda dei rapinatori, sotto indagine già dal 2003 (senza evidenti  risultati) venne definitivamente catturata! La notizia passò quasi inosservata nei tg italiani,  liquidata alla stregua di un qualsiasi fatto di cronaca, mentre si trattava di  qualcosa di molto più importante.   Era infatti la soluzione di un problema che stava  causando pesanti ripercussioni diplomatiche tra il governo norvegese e il  governo Berlusconi. 
Qui e 
qui la notizia come riportata da due  giornali campani. Durante la mia vacanza alle Lofoten sono andata a  trovare Steinar nel suo museo dello stoccafisso e gli ho posto la domanda  d’obbligo: “Hai visto che la polizia italiana ha arrestato la banda dei  tir?”   “Oh sì” mi ha risposto “Questo è molto buono per noi!  Ora va tutto molto meglio!  Quest’anno stiamo vendendo molto più pesce! Sono tanti  milioni di corone di più. Ja, molto buono questo, per  noi”. Mentre parlava entrando nei dettagli della vicenda, io  ripensavo a “
Citizen Berlusconi ” (quell’indecente video prodotto in Italia e  trasmesso più volte dalla tv di stato norvegese) e all’immagine da dittatore  mafioso del capo del governo italiano, arrivata di certo anche in casa del mio  amico. Sarebbe stata impresa impossibile, oltrechè  inutile,raccontare a Steinar i risultati che quell’orribile uomo descrittogli da  
Marco Travaglio, Enzo Biagi, Furio Colombo e altri guitti di quella compagnia di  giro, ha ottenuto contro la criminalità  organizzata. A Steinar e ai suoi connazionali interessa solamente  che la lunghissima scia  di terrore fatta di infiniti “assalti alle carovane  Degli inermi vichinghi” sia stata finalmente  interrotta. Se questo sia uno dei meriti di Berlusconi, insieme alla  fine di trent’anni di 
terrorismo brigatista rosso e dei quaranta di latitanza di  Provenzano, per esempio,poco o punto gliene   cale.
     
    
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