Presto Scalfari apparirà alla Madonna?
Per avere un’ulteriore conferma che sabato piazza Navona è stata occupata dall’apostolato laico, basterà leggere gli editoriali della liturgia domenicale del papa Eugenio Scalfari e della papessa laicissima Barbara Spinelli, apparsi ieri mattina nei rispettivi quotidiani da loro firmati.
La lettura e l’interpretazione laicista dei Vangeli che ci hanno offerto il “fondatore e creatore” di Repubblica, Eugenio Scalfari, da una parte e la passionaria prodiana Barbara Spinelli dall’altra, sono sintomatici del fenomeno, tutto italiano, dell’indistinguibilità di atteggiamento culturale tra i chierici e i cosidetti laici.
Da secoli filosofi e teologi si dilaniano e si scontrano sull’intrinseco significato delle parole di Gesù Cristo; scavano in quelle degli apostoli, dentro ogni virgola di versetto, di parabola o di discorso rivolto dal Cristo alle folle, alla ricerca della Verità rivelata ma, di fronte all’uso dell’accetta con cui i nodi interpretativi sono stati laicamente tranciati dai due giornalisti, noi senza chiese siamo rimasti avvinti e folgorati.
Il Fondatore e la figliola di Altiero non hanno dubbi, la famiglia di cui piazza S. Giovanni voleva essere rappresentativa è quella dei mammoni e dei mafiosi, mentre quella di piazza Navona incarnava il modello cristiano per eccellenza!
I due non hanno proprio dubbi e, come il socialista Villetti, bacchettano la Chiesa per non aver capito nulla del messaggio evangelico di cui solo loro conoscono l’autentico significato progressista lasciato ai credenti da Gesù.
Gesù è il distruttore della famiglia, perchè la famiglia è un covo di egoisti e omertosi privi di misericordia e di amore in Dio.
Il Cristo scalfar-spinelliano rinnega i genitori in funzione dell’unione con Dio! D’accordo, però ci dovrà pur essere qualcos’altro se fin da piccoli ci dicono di rispettare il comandamento onora il padre e la madre?
Nelle omelie apparse sui pulpiti di Repubblica e Stampa noi, che siamo anime semplici e molto mondane, abbiamo letto il concetto finale in questo modo: se Gesù di Nazareth fosse ancora tra noi sarebbe andato con Luxuria e Bonino e avrebbe inveito contro quelle truppe cammellate che da piazza S. Giovanni sacrilegamente acclamavano Lucifero Berlusconi.
Ma c’è dell’altro che a colui che parla con Io non è andato giù: è il fatto che i cattivi cristiani fossero in un numero tanto soverchiante quello dei buoni cristiani.
Pertanto, come quasi tutti i “coraggiosi laici” e loro sostenitori hanno fatto, non potendo parlar bene della sua manifestazione, si è sfogato parlando male di quella dei “fratelli” intellettualmente fragili e manipolabili del Family day (c’era anche il ministro Fioroni!).
Temibile più del Savonarola, Scalfari sentenzia che i manifestanti di Pezzotta sarebbero incorsi nella condanna furibonda dello stesso Gesù, che, implacabile con essi come lo fu con i Farisei, li avrebbe cacciati dal tempio e...blà, blà, blà...
Dobbiamo dire, per amore di verità, che qualcuno ha denunciato pure i compagni erranti, cioè i DS, i quali, restando in tema, se ne sono lavati pilatescamente le mani, facendo mancare la forza organizzatrice della leggendaria macchina del partito in grado di affollare all’inverosimile le piazze. Ma si sa che il fidanzamento con la Margherita ha i suoi costi e, in fondo, non è che i rifondaroli e gli altri comunisti doc non abbiano meno potere di aggregazione, volendolo usare, volendolo, appunto.
Per concludere c’è solo una domanda che sorge spontanea: ma valeva davvero la pena scatenare tutta questa guerra per un pugnetto di lenticchie ammuffite, portate da Prodi e battezzato Di.co?
Com’è possibile che nella battaglia per un disegno di legge tanto inutile, per molti aspetti dannoso anche per le persone gay, che vedrebbero irrimediabilmente perdute le loro speranze di conquistare dei veri contratti di partnership, a causa della presenza nella legislazione di questo ipocrita patto senza valore, si siano laicamente arruolati tra i combattenti persino Gesù e la Madonna?
<< Home