25 giugno 2007

Vacanze italiane - parte seconda

…ci eravamo lasciati col mio amico preda dei Caf e con me

che evito di infierire non "rivelandogli" delle sole due paginette scritte chiare e già pronte per il pagamento che il fisco norvegese mi invia ogni anno e che persino un bambino saprebbe decifrare.

Lui però si consolerà presto: quello stesso sindacato, anche quest’anno, gli offrirà una settimana al mare o alle terme, spesato di quasi tutto, in ottimi alberghi, in splendide località turistiche.

Gli studi di settore si guardano bene dal passare al setaccio l’evasione legalizzata delle organizzazioni sindacali e benefits di questo genere non nuociono certo ai bilanci segreti e miliardari della Cgil e degli altri confederati.

In una delle indimenticabili settimane italiane sono stata coinvolta, anche se marginalmente, negli ultimi frenetici preparativi di nozze di un mio carissimo parente. Si è trattato di un matrimonio religioso per cui gli sposi (molto di sinistra) si sono dovuti recare presso il parroco officiante per la preparazione spirituale che la cerimonia in chiesa richiede.

“Sono andati a confessarsi” dicevano i familiari, “così potranno fare la comunione.” Tutto come da antico copione, pensavo, ma mi sbagliavo: tra il parroco e gli sposi non c’era stato nulla di “orribilmente” sacro! Il sacerdote aveva intrattenuto (separatamente come la confessione prevede) i due giovani con una conversazione sul relativismo etico e sulla moderna dottrina prudentemente poco ratzingeriana ma molto sociologica.

Infine aveva benedetto gli sposi che in fondo erano incolpevoli peccatori, come tanti bravi ragazzi sono, meritevoli di assoluzione senza bisogno di poco cristiane penitenze.

L’entusiasmo dei futuri sposi era commovente, non avevano dovuto snocciolare l’umiliante elenco di azioni e pensieri invisi a Gesù, e come avrebbero potuto? Troppo lontano, sepolto nel profondo della loro memoria il concetto di peccato.

La domenica lo stesso parroco, durante il rito nuziale, ha chiamato alla comunione tutti (ci sarei potuta andare anch’io, peccatrice impenitente indifferente a tutte le Chiese costituite, reduce dal rinfresco pre-cerimonia), confessati o no, digiuni o no.

Di colpo ebbi una rivelazione: se in Italia i preti fanno i laici, è legittimo che i laici facciano i preti! Perchè stupirsi quindi se la domenica Eugenio Scalfari predica i vangeli dalle pagine del suo quotidiano?

Ho incontrato i vecchi amici comunisti bertinottiani diventati fieramente dilibertiani, quelli fassiniani delusi dal PD ma diventati ancora nulla nell’attesa del messia, forse veltroniano.

Non avevo mai sentito tanto orgoglio in coloro che si professano comunisti, dal fattorino che consegna le bibite a domicilio, al grafico che lavora molto grazie al partito, al medico che ha fatto carriera in ospedale, agli attori, cantanti e moderatori di dibattiti politici radiotelevisivi.

Un segno dei tempi unito, paradossalmente, a quello che non vede più Silvio Berlusconi stramaledetto a ogni stormir di fronde, come avveniva poco meno di un anno fa.

Mi han detto che la tessera della Margherita è la migliore per farsi strada nella sanità mentre quella dei Ds ti permette di entrare nell’industria dell’arte e della cultura, facilita la creazione di un’impresa (se cooperativistica è meglio), oh, insomma, per farla breve, sembra che il modello clientelare umbro-tosco-emiliano si sia già radicato sul territorio nazionale, a macchia di leopardo.

Avendo perso l’abitudine al panem et circenses, incappare nello sfacciato spreco del denaro da parte delle amministrazioni comunali dotate di fantasia fervida e spendacciona, sull’esempio dell’attuale imperatore di Roma, è stato sbalorditivo: miriadi di eventi culturali e sportivi, sagre gastronomiche e ricorrenze in memoria di questo o di quello, dove ancora si scoprono monumenti all’antifascista dimenticato ma poi recuperato dopo settant’anni.

Manifestazioni le più bizzarre chiamano a raccolta i cittadini sempre più demotivati, che volentieri le disertano.

Sono stata colpita dall’elevato bisogno di evasione diffusa tra la gente. L’impressione che ne ho avuto è di una corsa sempre più frenetica al divertimento e allo stordimento, forse per smaltire la rabbia che, a seguire le cronache e le statistiche offerte dai media, esplode in modo crescente, non di rado per motivi futili.

Eppure...

Eppure le mie vacanze in Italia sono state bellissime!

Avvolta dall’affetto di decine di amici, parenti e conoscenti che mi hanno viziata, deliziata con tavole imbandite di meravigliosi piatti che soltanto in Italia si possono assaporare, ho dimenticato tutto quanto qui sopra descritto e, tra un barbera e un dolcetto, ho benedetto la terra più dolce del mondo!!

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