7 settembre 2007

Italiani presto alle urne

Diciamocelo: le primarie farsa ci sarebbero apparse un po’ meno farsa se a “scontrarsi” sul palcoscenico dello stucchevole teatrino della politica sinistrorsa fossero stati Prodi e Veltroni e non quei figuranti e caratteristi all’Adinolfi o alla Bindi che ci sono stati imposti in questi mesi.

E allora sì che avremmo capito bene qual'era la reale posta in gioco malamente nascosta dietro la corsa alla segreteria del PD, che Veltroni non vuole, ancora in questi giorni, dichiarare apertamente.

Eppure, di certo, ci dev’essere stato qualcun altro che, come noi, aveva fiutato da un pezzo dove mirassero esattamente Veltroni e i suoi variegati alleati: disarcionare al più presto mr. Magoo-Prodi, sempre pateticamente ignaro (per troppa presunzione) delle trame ordite dai suoi stessi “leali” compagni pronti a destituirlo, appena se ne fosse presentata l’occasione.

E finalmente quell’occasione è arrivata!

In casa Veltroni è tutto pronto, la campagna elettorale per la conquista di Palazzo Chigi è partita dal Lingotto di Torino e, per quanto qualche volta rischi di vedere scalfita la sua immagine patinata e bronzea per mano dei suoi stessi amici e compagni (purtroppo dal centrodestra si odono soltanto lontani brontolii), Uolter sta velocizzando i tempi persino concordando con la Cdl la modifica della legge elettorale per poter andare immediatamente al voto, prima che i consensi intorno a questa maggioranza crollino in modo irrimediabile.

A parte Prodi, tutti nell’Unione si stanno rendendo conto che non c’è tempo da perdere e hanno cominciato alacremente a lavorare per mantenersi saldamente stretta la poltrona.

Ed è per questo che la prossima sarà un’ennesima e sfacciata finanziaria di spesa, i primi 30 miliardi di euro che già alcuni ministri pretendono per i loro dicasteri ne sono una testimonianza inequivocabile

La corsa alle urne ha preso una tale accelerazione che persino l’aumento della tassazione sul risparmio già previsto nel DPEF  dovrà essere depennata, come richiesto da Rutelli.

Generosamente quanto irresponsabilmente si regalano bonus da trecento euro ai pensionati!

Non si affronta una campagna elettorale aumentando le tasse, come non la si vince lasciando crescere nei cittadini il senso di insicurezza che errori come l’indulto ha generato.

Per questo che Amato, l’uomo per tutte le stagioni e tutte le poltrone, ha rotto gli indugi lanciando al centro della pista dell’immenso circo mediatico a sua totale disposizione lo spauracchio della svolta reazionaria fascista! Sembra incredibile che, dopo sessant’anni di totale egemonia culturale di sinistra e di governi antifascisti che più antifascisti non si può, un politico possa ancora trarre profitto da questa abusata, logora e inesistente minaccia.

Ma tant’è, questa sinistra, che ha fondato il suo potere e le sue rendite sull’antifascismo e mai, assolutamente mai, sul liberalismo, è così priva di argomenti e così delegittimata da essere costretta a recuperare riportando il Paese indietro agli anni settanta.

Amato però vuole ottenere un altro risultato: riciclarsi come uomo d’ordine e paladino degli onesti nei confronti di un’opinione pubblica disgustata, che ritiene ladra una classe politica della quale egli è, di certo, tra i più rappresentativi.

Un altro esempio di attivismo elettorale è rappresentato dal ministro Fioroni! Basterebbe leggere il suo Dl appena sfornato dal CDM per trovarci altri finanziamenti a pioggia, coperti da finte ma molto bene annunciate riforme, che peggioreranno scuola e debito pubblico.

Anche il min. dell’Istruzione vuole recuperare al centro senza perdere a sinistra, per cui, per non essere anch’egli bollato come fascista, decreta l’accantonamento delle famose tre “I” volute dal Cavaliere Nero Berlusconi e promette “una scuola più seria, non più severa”; evidentemente Fioroni non può turbare quelle diffuse sensibilità sessantottine che, da oltre trent’anni, hanno liberato la scuola dalla severità, notoriamente fascista!?

E che dire del sottosegretario Enrico Letta che annuncia imminenti detassazioni per il sud?

Per ora ci fermiamo qui chiedendoci se, ammesso che queste nostre elucubrazioni non fossero solo fantapolitica, suonerà finalmente la sveglia liberale da qualche parte dello Stivale che farà partire quella rivoluzione tanto agognata dagli Italiani delusi da troppe promesse di libertà che non riescono a vedere strutturalmente realizzate.

Tags: Elezioni anticipate, Primarie, Walter Veltroni, Romano Prodi

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