12 settembre 2007

Al voto, al voto!

”Fabiano Fabiani rientra a Viale Mazzini, Prodi si protegge in vista del voto.”

Così Il Foglio di ieri intitolava un suo articolo.

Articolo che sottoscriviamo per intero, arrivando perfino a riconoscere a Romano Prodi quanto il giornale dà per scontato, cioè che il premier è sveglio e nota che intorno a lui c’è aria di elezioni anticipate!

Fatichiamo un po’ a convincercene, ma al Foglio sono certo più informati di Perla; quindi accettiamo l’idea di un Romano Prodi già in pista, pronto a lottare con tutti i mezzi leciti e illeciti, pur di garantirsi la permanenza a Palazzo Chigi. Forse quello che sfugge ancora al leader (?!) della coalizione, ma non sarà un dettaglio determinante, è che, con una certa probabilità, il prossimo candidato dell’Unione si chiama Walter Veltroni.

L’ultimo Tribunale amministrativo non si è ancora pronunciato sulla legittimità dell’invereconda cacciata di A.M. Petroni (l’ultimo giapponese a resistere contro lo tsunami rosso che tutte le poltrone aveva già trascinato con sé), ma il tempo stringe, il consenso popolare si restringe e, quindi, vaffa’ a tutto.

Vaffa’ al TAR, vaffa’alle promesse di un cda di garanzia, vaffa’ all’indipendenza dei consiglieri Rai, vaffa’ a ogni residua parvenza di pluralismo, vaffa’, apertamente e definitivamente, all’opposizione! Ma ce n’era ancora di opposizione in giro? A leggere i giornali si direbbe di sì: quella tutta interna alla maggioranza!

Oltretutto, ai vaffa’ lanciati da Palazzo Chigi se n’è unito anche uno proveniente dal Quirinale! Eh sì, perché quanto dichiarato da Napolitano appare un’insulto all’intelligenza dei cittadini che l’hanno sentito esternare su tutto, fino a dettare l’agenda dei lavori parlamentari, ma che oggi, da quel vecchio comunista qual è, ritiene opportuno “...far finta di non aver sentito” e assecondare la sua maggioranza.

Con un simile Presidente della Repubblica il centrosinistra può giocare a risico quanto gli pare, senza porsi alcun problema: liberamente sa che potrà scegliere tra andare alle urne, fare un rimpasto o un rimpastino oppure continuare a vivacchiare, come oramai fa da un anno, imponendo il voto di fiducia su ogni deliberazione a rischio di bocciatura.

Intanto il “gioco” del voto di scambio sta gonfiando la imminente finanziaria, che, lontano dall’essere un salutare Dpef di risanamento e di risparmio, si sta sempre più prefigurando quale è: un perfetto preventivo di spesa ...elettorale.

Tags: Governo, Rai, Elezioni anticipate

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