8 novembre 2007

Capezzone lascia

Con questa lunga lettera si chiudono mesi di pressante assedio stretto intorno alla poltrona di presidenza della Commissione Attività Produttive sulla quale sedeva Daniele Capezzone.

L’esercito degli assedianti potrà finalmente poggiare sull’ambito scranno le proprie insegne e da domani un altro pannelliano o un socialista di Boselli si accomoderà al posto del reprobo.

La lettera di dimissioni che Capezzone ha inviato a Bertinotti contiene, tra le molte altre cose, alcuni intenti pedagogici indirizzati ai giovani, affinché possano trovare nella politica non solo gli appartenenti alla Casta degli abbarbicati al potere ma anche persone che sappiano compiere scelte coerenti e coraggiose come la sua.

Quanto però queste dimissioni siano state frutto di una volontaria presa d’atto del deputato e non piuttosto la resa per sfinimento da pressing pannelliano non è dichiarato ma è intuibile.

Forse solo chi ha il coraggio e la forza di ascoltare con attenzione e assiduità Radio Radicale potrà avere l’esatta misura delle stremanti pressioni psicologiche e politiche esercitate, sotto le quali nessun nemico di Pannella avrebbe potuto resistere più a lungo di così.

Da oggi si può essere ragionevolmente sicuri che Capezzone abbia messo fine a un mobbing irresistibile, fatto di quotidiane dosi di sarcasmi, ironie, consigli fintamente paterni e voltafaccia insolenti.

Tuttavia, dagli innumerevoli e torrenziali interventi radiofonici di Pannella, si evince che a costui non basta aver tolto la poltrona al suo ex pupillo ma che da tempo tenta di sottrargli anche la ribalta del liberista doc che Capezzone calca da qualche anno.

Così, dopo tante accuse di tradimento delle battaglie libertarie a vantaggio di quelle liberiste, giudicate troppo comode e opportuniste, rivolte al suo discepolo, Pannella ha lanciato se stesso e i suoi adepti in un totalizzante liberismo, già contenuto in un vecchio e languente network che, come un prestigiatore col coniglio, ha estratto e pubblicamente riproposto, con fulmineo e preciso timing, lo stesso giorno della presentazione del capezzoniano Decidere.net.

Tanta è la foga che paradossalmente ora è lo stesso Pannella ad essere accusato di trascurare i temi civili per lanciarsi troppo in quelli economici!

E se il vecchio leader continua a vedere incalzare inarrestabile la primavera di democrazia prodotta dalla mirabolante attività di governo di Romano Prodi e plaude alla coppia Spinelli&Scalfari, pronto a gettarsi sul fuoco con loro per non far finire questa legislatura, Capezzone attacca invece l’editorialista della Stampa con argomenti che amareggiavano il suo ex compagno di partito.

Infine una riflessione su Benedetto Della Vedova che, intempestivamente, aveva inviato questo appello, palesemente irricevibile, ai congressisti di Radicali italiani e al loro capo, invitandoli a lasciare l’attuale maggioranza ponendo fine a questa legislatura, ignorando che, proprio in quelle ore, Pannella si scagliava con veemenza contro chiunque “antidemocraticamente” osava delegittimare il suo governo.

Ma, pochi giorni dopo, con quest’altra lettera aperta BdV ha rimesso ordine nella tempistica e nella sostanza della sua iniziativa politica.

Tags: Daniele Capezzone, Marco Pannella, Benedetto Della Vedova

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