18 dicembre 2007

Da Repubblica con furore

Repubblica del 16 dicembre:

”Bene, da ministro, Gasparri non solo ha stabilito rapporti di amicizia con Speciale, ma è stato più volte gradito ospite del “dispositivo aeronavale” del Corpo prima ancora che il generale ne assumesse il comando”.

Cosa ha voluto insinuare Carlo Bonini con questa frase? Cosa significa quel “non solo”? Gasparri si sarebbe non solo reso colpevole di aver utilizzato impropriamente gli elicotteri della Gdf ma sarebbe altresì reo di aver stabilito un’amicizia col generale Speciale??!!

In pieno stile killeraggio Pravda le parole usate in questo articolo mirano a insinuare nel lettore ostilità e sospetto, come se si trattasse di un’amicizia illecita stretta con un personaggio losco.

Un legame compromettente che nasconde qualcosa che va ben oltre i favori dell’uso degli elicotteri, visto che su quelli l’ex ministro delle comunicazioni ci saliva già prima che Speciale assumesse il comando del Corpo.

Interessante è anche il periodo preso in esame da Bonini: 2001-2007! Guarda caso gli uffici della Guardia di Finanza hanno prodotto i dati relativi ai movimenti dei “dispositivi aeronavali” avvenuti proprio durante il governo Berlusconi e poco dopo.

Si sa quanto Bonini, come il suo alter ego D’Avanzo, sia un giornalista serio che scava nei fatti e non si ferma davanti al primo ostacolo, però questa volta davvero non ha trovato neppure uno straccio di funzionario che gli mandasse una mail coi nomi, le date e i percorsi dei mezzi militari di trasporto registrati dal 1996 al 2001!

Se Repubblica avesse riportato anche i dati del quinquennio ulivista il caso dei mezzi aeronavali blu sarebbe uscito dalla vicenda Speciale-governo Prodi per essere “derubricata” dallo stesso pubblico e fatta rientrare in un altro “caso Italia”, quello delle Caste coi loro incalcolabili e scandalosi privilegi. Dopo la Casta dei politici, dei sindacati, dei giornalisti, dei magistrati, ecco quella dei militari.

Ma in questo momento serve alzare il polverone, sottrarre il governo al disgusto dell’opinione pubblica, creando degli accostamenti non pertinenti ai fatti vergognosi di cui sono protagonisti Prodi & co..

Bonini è riuscito a scatenare il salvifico gioco del “sì, però, hai visto gli altri? Sono anche peggio!”. Il polverone si è quindi alzato, tanti si sono gettati a corpo morto su una vicenda affatto nuova, cadendo nella trappola di Repubblica e dei suoi mandanti.

L’indignazione e il ribrezzo per quanto questo regime (fotocopia di un altro di stampo sovietico) sta causando alle istituzioni sono stati placati e annacquati in un corale moralistico sdegno politicamente corretto.

Intanto, mentre i capponi di Renzo continuano a beccarsi, il gran polverone protegge Palazzo Chigi dove continua il gioco al massacro delle già fragili istituzioni, al riparo dagli attacchi di un’opposizione sempre più indebolita.

Il generale Speciale è, insieme al governo Berlusconi, colui che ha collaborato alla realizzazione delle maggiori entrate fiscali di cui un governo ha mai potuto beneficiare negli ultimi decenni.

Questo lo abbiamo già dimenticato, come dimenticheremo le dimissioni del generale dopo che il TAR ha emesso una sentenza a lui favorevole.

Ci dimenticheremo presto anche le reazioni arroganti e scomposte dei ministri sconfitti, che prima accettano le dimissioni ma poi ci ripensano e le rifiutano, in un parossismo grottesco di dichiarazioni e di smentite che dura dal momento in cui il comandante delle Fiamme gialle finì nel mirino dell’opaco Visco e del suo governo.

Tags: Roberto Speciale, Governo Prodi, Disinformazione, Carlo Bonini

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