9 agosto 2007

Casta contro casta

Abbiamo letto attentamente l’inchiesta che L’Espresso ha “coraggiosamente” condotto sui privilegi e le rendite finanziarie e di potere del sindacato; non ci siamo lasciati sfuggire neppure l’incredibile fondo domenicale dell’Eugenio; abbiamo prestato orecchio agli umori dei lettori-commentatori di questa sorprendente verità rivelata con, ribadiamo, “estremo coraggio” dai giornalisti di Carlo De Benedetti e la sensazione che ne abbiamo tratta è quella di chi pensa che scoprire l’acqua calda, e neppure tutta, possa considerarsi una vera presa per il...bavero degli Italiani.

Dopo il libro di Rizzo e Stella, tutto il mondo politico ci era apparso una turpe casta di mignatte verso la quale la nostra indignazione, di cifra in cifra, non poteva che aumentare, fino a farcene scrivere a nostra volta.

Ma?

Ma, ci chiedevamo, a quando il disvelamento delle altre caste? A quando, per esempio, le rivelazioni pubbliche sull’immenso impero d’occidente della Trimurti sindacale?

Ed ecco, con Scalfari prima e L’espresso poi, finalmente messi nero su bianco molti dettagli di ciò che, nel complesso, quasi tutti già sapevamo.

Ancora una volta, stranezze di questo regime di sinistra, solo i giornalisti di sinistra possono denunciare da sinistra ciò che al centrodestra è assolutamente impedito.

In questo blog per pochi intimi alcune cose sull’argomento erano già state scritte qui, qui e qui; prova che, se il malaffare sindacale era noto da anni persino a una blogger-nessuno come Perla, lo era di certo molto meglio noto a quanti sono istituzionalmente dotati di mezzi di indagine, di strutture e di autorevolezza, oltreché, quando eletti, investiti del dovere di intervento.

Infatti è così e qui e qui si leggono alcuni esempi di come, dal versante opposto al centrosinistra, si era tentato di portare a galla e di arginare alcuni dei privilegi delle organizzazioni sindacali attraverso, per cominciare, l’obbligo della pubblicazione dei loro bilanci.

Ma come per i protagonisti di Telekom Serbia o per quelli dell’affarismo cooperativistico rosso, pure per questo scandalo dell’oceano di denaro sul quale veleggiano i sindacati, i potenti giornali e i loro referenti politici hanno fatto quadrato per nascondere o confondere agli occhi dell’opinione pubblica le verità scomode e pericolose.

Ed è per questo che non ce la siamo sentita di esultare, nel leggere i dati e il taglio dell’inchiesta apparsa sul settimanale di cui sopra.

Non è chiaro perchè in passato Scalfari & co. abbiano ignorato quanto appariva su alcuni piccoli giornali e quanto avveniva in Parlamento, dove, per anni, Lega e FI (lo riconoscono solo oggi sul L’Espresso) hanno tentato di spuntare gli artigli delle OO.SS.

Non è chiaro perchè l’inchiesta non si sia occupata anche delle azioni UNIPOL di cui sono possessori per buona quota i rappresentanti sindacali.

Non è chiaro perchè si eludano le commistioni tra sindacato, coop e partiti di sinistra.

Non è chiaro perchè i cronisti affermino che i partiti temono i sindacati quando, in realtà, partiti e sindacati amministrano le stesse aziende e i loro rappresentanti si candidano nelle stesse liste elettorali.

Non è chiaro perchè si indichi Rifondazione Comunista come l’unico componente dell’attuale maggioranza a sostegno del sindacato che si opporrebbe alle riforme.

Troppi sono i dubbi che ci assalgono.

Ai politicanti e politologi, più o meno di regime, che favoleggiano di un Veltroni alla guida del PD il quale, novello Tony Blair prima maniera, avrebbe in animo di ridimensionare il sindacato, (leggere Phastidio.net) ricorderemmo, potendolo, che sussistendo comuni provenienze culturali, sussistendo altresì troppi e indistricabili grovigli che avviluppano gli ex partiti comunisti e le. Segreterie Sindacali nella gestione del potere e del denaro pubblico, è inimmaginabile che una parte rilevante di quel mondo voglia e possa strapparsi di dosso qualche lembo della propria pelle.

Ultima annotazione: la criminalizzazione dell’avversario (vero o strumentale) rimane per questa sinistra il metodo prediletto per batterlo. La scuola dei soviet ha lasciato un’impronta indelebile!

D’altronde mantenersi al governo a tutti i costi val pure il sacrificio, almeno per qualche giorno, dei migliori alleati, ma senza esagerare, s’intende.

E infine, a quando una spietata inchiesta sui privilegi e le regalìe, a scapito dei cittadini contribuenti, di cui gode un’altra casta sindacalizzata allo spasimo e che impera sulla disinformazione, grazie all’arroganza di USIGRAI e FNSI, grazie all’ordine professionale più corporativo e autoreferenziale esistente in Italia (forse secondo solo alla corporazione-casta dei magistrati)?

Parliamo, insomma dei giornalisti, quelli, specifichiamo, antropologicamente superiori.

Il punto di vista di Harry

Off topic con Ismael

 

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Tags: Politica, Sindacati, Informazione

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